#1 FotoResistenza

Una fotoResistenza è un resistenza, solo che a differenza di questa che limita il passaggio di corrente secondo un valore stabilito e fisso, la fotoResistenza ha un valore variabile, che aumenta o diminuisce in base alla luce da cui viene colpita.
La fotoResistenza non ha polarità quindi può essere collegata senza tenerne conto, guardandola oltre ai due piedini che vanno saldati nella scheda, sopra noteremo un piccolo circuito, che regola il passaggio della corrente in base alla luminosità che legge, questo piccolo circuito ricorda una pannello solare in miniatura.


Questo componente, funziona per l’effetto fotoconduttivo, per il passaggio di corrente occorre che si rendano disponibili delle cariche libere di muoversi, queste si liberano, nel nostro caso, tramite le radiazioni luminose, cioè quando i fotoni provocano la rottura dei legami tra elettroni ed atomo, fornendo agli elettroni quel tanto di energia necessario a farli muovere.
Gli elettroni spostandosi permettono il passaggio della corrente elettrica e che contribuisce nel movimento del senso opposto dei “vuoti”, cioè degli spazi lasciati liberi dagli elettroni che si sono spostati verso gli atomi vicini.
Le fotoResistenze sono fatte di materiale semiconduttore come il solfuro di cadmio, le variazioni di conduttività vengono rilevate in due aree di materiale altamente conduttivo applicate sopra il semiconduttore, il valore delle fotoResistenze varia in base al modello si va da componenti con valori superiori a 10MΩ in piena oscurità a pochi KΩ in piena luminosità.
Uno degli esempi più comune sull’uso della fotoresistenza è un semplice interruttore crepuscolare, che permette l’accensione automatica di una o più lampadine quando la luce ambientale diminuisce sotto una certa soglia prefissata.

Simbolo della FotoResistenza usata negli schemi elettrici

/ 5
Grazie per aver votato!